Il blog di AzioneTrans:
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martedì 13 ottobre 2009

CARFAGNA, MISURE PIU'STRINGENTI;
OK CONCIA;DA UDC NO PROVVEDIMENTO

(ANSA) - ROMA, 12 OTT - Le vittime dell'omofobia e della
transfobia dovranno attendere ancora un po' prima di vedere
pienamente riconosciuti i loro diritti davanti al magistrato
penale. L'assemblea della Camera dei Deputati ha infatti
espresso questo pomeriggio l'intenzione di rinviare in
commissione la proposta di legge per ulteriori limature,
soprattutto in merito alla necessita' di introdurre misure
ancora piu' stringenti, anche nei confronti di chi istiga a
questo reato.
A favore di questa opzione si e' dichiarato il ministro
delle pari opportunita' Maria Rosa Carfagna, parlando in aula, secondo la quale sarebbe opportuno rivedere il testo gia' approvato per inasprire le pene e adeguarle ai principi in materia del trattato di Lisbona gia' ratificato dal parlamento italiano.
Come ha spiegato la relatrice e prima firmataria del
provvedimento Anna Paola Concia (Pd), in Italia c'e' una ''vera emergenza omofobia e transfobia: per questo e' opportuno introdurre specifiche misure contro questi delitti e contro chi li istiga''. Nella prossima seduta la Camera decidera' formalmente il rinvio in commissione, probabilmente a larga maggioranza.
l'Udc ha presentato una pregiudiziale di costituzionalita'
perche' contrario al provvedimento.''L'omofobia - ha detto oggi Roberto Rao intervenendo in aula - si combatte potenziando il controllo del territorio, educando al rispetto, dando risorse alle forze dell'ordine e non aggiungendo altre categorie di reato. Cosi' facendo si finira' per discriminare indirettamente chi non vi rientra come le persone anziane, anche loro soggetti deboli, spesso vittime di violenze. Che senso ha legiferare in questo modo?''. (ANSA).



C’e’ da porsi una serie di domande, in modo serio ed in modo assolutamente sereno.
Cosa l’UDC abbia in testa non riusciamo davvero a capirlo.La demagogia pretestuosa adottata ieri , in un’aula TOTALMENTE deserta , da parte dei rappresentanti della formazione di Casini e’ a dir poco rivoltante.
Abbiamo ascoltato la discussione e l’unica cosa che ci e’ venuta in mente e’ stata ribrezzo.Ribrezzo che e’ nato ed alimentato dalla piu’ pura falsita’ e pretestuosita’ delle argomentazioni ( piene anche di superficialita’ ), dall’odio contro le persone Omosessuali e Transessuali di chiara origine para-religiosa, mascherata da falsi principi di costituzionalita’ .Falisi, abbiamo detto, falsi poiche’ nemmeno si sa leggere la Costituzione Italiana ne’ la legislazione Internazionale, ne’ le sentenze della Corte di Giustizia Europea, ne’ tantomeno lo stesso codice Penale e Codice Civile Italiani.
Ilò Caro Onorevole Roberto Rao dovrebbe tornare a scuola, prima di sedere in parlamento , ma d’altra parte da personaggi del genere non ci potevamo aspettare altro.
Grazie, invece, alla Signora Ministro Mara Carfagna che ha non solo recepito le istanze presentatele Giovedi’ 8 Ottobre in sede dell’incontro presso la Presidenza del Consiglio Dei Ministri, ma ha anche dimostrato di aver letto i documenti a lei consegnati dalla nostra associazione.
Ultima considerazione…. La piazza che ha fischiato Sabato 10 Ottobre il messaggio del Ministro carfagna dovrebbe non solo scusarsi ma anche vergognarsi, sotto certi aspetti si meriterebbe altri 30 anni di un Governo Prodi, senza nessuna discussione in parlamento, senza nessuna azione reale e senza aperture se non le solite chiacchere rifritte.
Si puo’ essere di idee politiche opposte, ma quando le cose sono dette nel modo giusto e soprattutto si danno aperture mai date prima sarebbe il caso di tenere le bocche chiuse.Ho ben chiaro in mente ,
quando Giovedi’ 8 Ottobre sono stati dati disponibili fondi per una serie di progetti, le associazioni piu’ estremiste e radicali , che hanno gridato ed usato linguaggi da trivio , hanno fatto di tutto per mettersi in mostra con “cortesia” per accaparrarsi la propria fetta.
Del resto…. Come diceva l’Imperatore Vespasiano…. “Pecunia Non Olet”.

Francesca Eugenia Busdraghi

venerdì 9 ottobre 2009

Quando lo schieramento di parte inquina la lotta associazionistica

Sono giorni che leggiamo email, comunicati e pubblicazioni sui vari siti associativi ricolmi di astio, insulti ed aggressioni gratuite nei confronti dell ‘ ON Concia.
Sino ad ora abbiamo preferito non intervenire, attendendo , anche , l’esito dell’incontro voluto dalla Signora Ministro Carfagna proprio ieri 8 Ottobre presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Tralasciando gli interventi di tre persone ( tra cui spiccano Aurelio Mancuso di ArciGay e Marcella Di Folco del MIT ) che si sono tenuta la parola per tempi cosi’ lunghi impedendo ad Azionetrans ed a Gaylib di poter parlare e tralasciando i linguaggi da trivio adottati di fronte ad un Ministro della Repubblica , non possiamo che esprimere amarezza per come ci si e’ affannati a chiedere fondi, fare vittimismo da due soldi senza portare proposte CONCRETE per risolvere le questioni che sono urgenti.
Abbiamo ascoltato tante belle ed inutili parole, abbiamo sentito invocare questa famosa legge contro l’omofobia , le richieste ( giuste) di inclusione della condizione transessuale nella legge di cui sopra ma con sconcerto, per l’ennesima volta si e’ potuto apprezzare la vuotezza di proposte pragmatiche..Azionetrans ha presentato al Ministro delle Pari Opportunità i punti su cui poter costruire un intervento legislativo in favore alla occupazione per le persone transessuali , ci auguriamo che venga presto analizzato e abbiamo dichiarato la nostra disponibilità a lavorarci in sinergia con i legislatori.
Grave e’ stato l’attacco all’On Concia e soprattutto grave e’ stato disprezzare l’incontro ma , poi, vedere che tutti erano pronti a ricevere fondi o altro.
Per l’ennesima volta il cosi’ detto “movimento” ha dato prova di se.
Azionetrans vuole ringraziare pubblicamente L’On Paola concia che ha dato prova di grande capacita’ democratica, e grande professionalita’ politica, peccato che , nell’incancrenito movimento, nessuno se ne sia accorto.
O meglio..... noi siamo dell'opinione che tutti sappiano, ma che per il solito "vezzo" di essere per forza "contro" e di parte ci si lascia andare all'insulto ed alla aggressione, proprio in barba al pacifismo ostentato ovunque ed edulcorato negli atteggiamenti classisti piu' bassi e penosi.
Concludiamo la giornata di ieri, in cui la Signora Di Folco ha aggredito, nel corridoio davanti alla Sala Riunioni al 5° piano della Presidenza Del Consiglio dei Ministri, la Presidente della nostra Associazione . Questo accadeva davanti a testimoni pronti a confermare l’accaduto, che e’ stato di indicibile maleducazione, con minacce espresse verbalmente ed insulti da codice penale .
Vorremmo poter scusare la Signora Di Folco a causa del suo stato di salute fisica ed anche per la sua eta’, ma viste le modalita’ non lo faremo, ne’ tantomeno scusiamo il MIT , da lei rappresentato.
In conclusione... si va sempre con il princìpio di aparteneza politica a priori, e si usa questa differente visione per arroccarsi su posizioni estreme che sono solo dannose, vetuste, ed inutili.


Francesca Eugenia Busdraghi
Presidente Azionetrans.

venerdì 25 settembre 2009

Grazie a tutti

Grazie a tutti per le parole che mi sono arrivate per scritto e per "voce" al telefono

Anche se mi e' stato chiesto di rimanere, non sara' possibile.La decisione e' stata presa mesi fa, e non c'e' nessun ripensamento.Sono troppo diversa e distante dal popolo del movimento e soprattutto dal movimento trans, non e' possibile conciliare cio' che vedo e cio' che penso con cosa le associazioni ed esponenti "ritengono giusto".E' chiaro che la mia opera non e' ne' necessaria ne' gradita ed allora.... perche' star qua a perdere tempo, fatica, soldi?.
Non ho bisogno certo di fare la saltimbanca per avere una vita personale, quella ( per mia fortuna) gia' la possiedo.
lascio il campo con amarezza e dispiacere ma... con estremo sollievo, l'associazionismo trans e' troppo legato alla politica e troppo schierato con frasi fatte e ideologie allucinanti , mi riapproprio del mio tempo e del mio spazio.
Francesca Eugenia Busdraghi

lunedì 29 giugno 2009

Riflessioni

Certamente e' stato un anno difficile, un anno costellato anche di sorprese non sempre belle, un anno anche ricolmo di disillusioni e , in alcuni casi, di amarezze.
Questo , pero', non ha distolto Azionetrans dai suoi obbiettivi che erano e rimangono i soliti con le priorita' di sempre.
Ci si trincera ,con una facilita' sconsolante , dietro alla classica lamentela dei "documenti discordanti" che impediscono una vita lavorativa e di inserimento nel tessuto sociale, ma sappiamo benissimo che e' una mera illusione.Il problema e' e rimarra' sempre la POSSIBILITA' NEGATA al lavoro documenti o non documenti.Si e' sentito ciarlare da parte di tutte le altre "associazioni" trans ( o non trans) , da parte di ex politici ed altre persone che il problema della impossibilita' ad un lavoro per una persona che e' transessuale o transgender (termine molto in voga oggi) , risiede sulla discordanza dei documenti, ovvero se mi ciamo caio sui documenti ma sono sempronia nel mio modo di essere o anche se mi chiamo sempronia ma i documenti sono di caio le aziende non mi danno da lavorare per questo motivo.
Di certo Questa convinzione fa da scudo, piace lamentarsi e fare le vittime, quando , poi, in realta' tutto il problema ha una genesi ben diversa; di certo chi si trincera sul problema documenti non ha MAI cercato un lavoro perche' ad esempio la scrivente di questo post ha anche i documenti a posto, ha qualifiche , ha esperienze vaste e molto interessanti ma...... ma siccome e' visibile ( ed anche udibile) come trans il lavoro continua a trovarlo solo molto precario, con incarichi molto al di sotto delle capacita' e sottopagato.Il problema documenti viene anche sbandierato anche come foriero di problematiche relative a conti correnti bancari ( pura menzogna) o di viaggi aerei ( altra menzogna).
Le discriminazioni hanno genesi ben diversa, la prima delle quali e' data dal comportamento , molto spesso ( anzi troppo o quasi sempre) esageratamente volgare delle persone "T" , da un livello di istruzione non sempre adeguato ( molte persone non studiano o lasciano gli studi precocemente) ed anche da un atteggiamento nei confronti del mondo assolutamente sbagliato.Da qui la diffidenza, da qua la discriminazione da qua il non voler sentir parlare delle persone "T" nel mondo del lavoro; in poche parole siamo noi la prima causa dei nostri problemi.Piace, piace tantissimo al gotha delle associazioni "T" sbandierare i princìpi della liberta' e dei diritti, ma si scordano sempre che per essere accettata una persona deve sapersi comportare.Se non si vuole essere discriminati ci si comporti in modo adeguato, in primis, si facciano battaglie al nostro stesso interno per aiutare e guidare le persone che entrano in transizione facendo ben capire che l'esagerazione e la volgarita' non sono libera espressione ma solo eccesso inutile.Ognuno, si dice , ha il diritto di esprimersi come meglio crede..... vero, non lo metto in dubbio, ma altrettanto una azienda , a questo punto, ha il diritto di dire che non vuole baracconate nel proprio luogo di lavoro.Tirando le somme, in tre anni , la scrivente puo' affermare che non si uscira' mai da questo stato discriminatorio se le persone "T" per prime non impareranno a farsi conoscere ed apprezzare come persone, quello che al 90% si vede e' esattamente l'opposto.E' mesi che continuiamo a proporre una legge ad incentivo per l'assunzione di persone "T" ( non tutela) ma..... sappiate che fintanto che gli orridi spettacolia guisa di fenomeno da baraccone saranno presenti sara' inutile continuare a proporla e perorarla.
Quando certi "spettacoli" si vedono in giro per la citta' o anche in televisione e la comunita' reagisce con un secco rifiuto sarebbe anche il caso di farsi un bell'esame di coscienza.

domenica 31 agosto 2008

TRIESTE E COMMENTI ANONIMI

Mea culpa. Per avere aperto il blog anche ai commenti anonimi. Ho dovuto cancellare 126 commenti sul post di Trieste ed una 40ina altrove che parlavano sempre e solo di Trieste. Un tot, consigliavano (guarda caso) di andare invece a Bologna ad operarsi.
Cosa dicevano questi post e perché non li possiamo tollerare. Dicevano sostanzialmente che a Trieste si "gonfiano" le liste di attesa affinché le persone, stremate, si convincano di operarsi in "intramoenia". Un problema che ci è noto da tempo e che ripetuto 128 volte, non serve a renderlo più grave. Inoltre molte email sembrano "repliche" di sé stesse al punto da far pensare a poche persone che hanno postato spacciandosi per diverse identità. Alcuni post entravano nella vita privata del prof. Trombetta. Inqualificabili accuse, se anonime. Per questo chiediamo scusa al prof. Trombetta. I problemi che effettivamente ci sono con "Trieste", si risolvono diversamente. E' pur giusto far sapere che in altri Centri è possibile operarsi a carico del SSN con liste di attesa meno lunghe, è pur giusto testimoniare (ma non anonimamente) che talvolta gli interventi di vaginoplastica effettuati dal prof. Trombetta hanno un problema di "profondità" della neo vagina, con percentuali più alte rispetto a quanto ci viene segnalato da altre persone operate altrove.
Non è però possibile che in un blog dove vi sono elencati tutti i Centri che operano in Italia, TUTTI i commenti siano concentrati su Trieste e TUTTI in senso negativo.
Non difendiamo né il Cattinara né il prof. Trombetta, ma ci dissociamo dai linciaggi anonimi.
C'è chi ha postato più volte un concetto semplice ed elementare: "ci vorrebbe la guardia di finanza per capire cosa c'è dietro". Bene.... che si faccia questa denuncia, possibilmente con qualcosa in mano. La seguiremo con attenzione. Ma non si può trasformare un blog in una pagina di esercizio della diffamazione anonima.
Buffo poi che da quando abbiamo settato l'impossibilità di postare anonimamente, questi commenti si siano fermati di colpo. Tanto più si fanno accuse gravi, tanto più diventa importante firmarsi e possibilmente portare prove o almeno indizi.
Ci scusiamo con quei pochi utenti che hanno postato domande o critiche in modo corretto, ma fare differenze, ora, avrebbe creato ancora più polemiche.
Peraltro, chi ha qualcosa da dire, può semplicemente ripostare la propria esperienza, la propria opinione in modo NON ANONIMO. Anzi è un invito. Certo non quei post che si intrigano nella vita privata delle persone.
Sarà per noi interessante osservare se l'attacco unilaterale verso il Cattinara o verso il prof. Trombetta, continuerà, con l'obbligatorietà della "firma".
Del resto i commenti erano quasi tutte di persone già operate e pertanto con ben pochi rischi da correre di potenziali ritorsioni.
Ci scusiamo vivamente per la permanenza di qeusti post anonimi per lungo tempo. Purtroppo non ha funzionato (per motivi che ancora ci sfuggono) l'avviso via email di ogni commento postato e ci siamo resi conto di quanto stava accadendo con un ritardo eccessivo, dovuto anche al fatto che il tutto è accaduto nel mese di agosto (o quasi), con l'Associazione chiusa per ferie.
Ciò non cancella la nostra leggerezza dovuta alla convinzione, che spessi ci ha indotto in errore, che le persone sappiano utilizzare gli strumenti di democrazia senza usarli come arma della frustrazione.
Mirella Izzo
presidente AzioneTrans

mercoledì 2 luglio 2008

UN CHIARIMENTO SUI COMMENTI

Da alcune email ricevute, ci rendiamo conto di esserci spiegati male sulla questione dei commenti e della richiesta che non siano anonimi. Innanzitutto è solo una richiesta e non un obbligo. Il blog è settato per consentire anche ad anonimi di postare. Semplicemente, abbiamo preavvertito che, se avessimo raccolto dati significativi, non potevamo tenere conto dei commenti anonimi per ovvie ragioni.
Ciò detto, ci teniamo a chiarire che è sufficiente che non siano anonimi PER NOI e non è necessario scrivere commenti (specie le critiche) con i propri dati leggibili da chiunque e dai Centri stessi che potrebbero anche esercitare ritorsioni.
Quindi due chiarimenti:
  1. SI PUO' ANCHE POSTARE ANONIMAMENTE
  2. SE SI VUOLE POSTARE NON ANONIMAMENTE PER ENTRARE NELLE STATISTICHE DELLA SODDISFAZIONE DELLE PERSONE SUI CENTRI CHE CI SEGUONO, BASTA INVIARE UNA EMAIL A presidenza@azionetrans.it con il post che si vuole pubblicare da una email personale. Nello stesso momento lo stesso testo può essere postato con un nick o con la dicitura "post firmato" (se inviato per conoscenza alla nostra email) mantenendo quindi l'anonimato pubblico.
Inutile, spero, ricordare che AzioneTrans ha l'obbligo di legge (oltre che l'abitudine) di non divulgare i dati personali che gestiamo e abbiamo indicato l'email della presidenza proprio per offrire la massima garanzia che i dati personali non verranno trattati pubblicamente.
Speriamo che questo charimento invogli a scrivere direttamente quelle tante critiche che ci giungono "in camera caritatis" per telefono o via email.
Anche perché qui è possibile verificare se un trattamento ricevuto è stato un'eccezione o la norma, leggendo anche delle altrui esperienze.
Buon post e buona lettura
Mirella Izzo
presidente

lunedì 30 giugno 2008

DOVE TRANSIZIONARE: ISTRUZIONI PER L'USO

Di seguito, separati per post, i Centri che in Italia si occupano di transizione di Genere, sia dal punto di vista diagnostico sia da quello di trattamento (ormonale, supporto, chirurgico).
Per ogni Centro abbiamo trascritto (in parte in collaborazione con il Gruppo Abele di Torino), dati relativi ai contatti ed ai servizi offerti. Se trovate degli errori od omissioni siete pregat* di segnalarlo nei commenti e provvederemo alle modifiche (dopo verifica).
Inoltre si potrà - finalmente, crediamo diranno in molt* - esprimere i propri giudizi e pareri (e persino voti (da 0 a 10) sui servizi offerti, il trattamento ricevuto.
Ultimo ma non ultimo, per ogni Centro è indicato (dove conosciuto) il tipo di protocollo di diagnosi e cura utilizzato. Fondamentalmente sono due protocolli.
I primi, internazionali, sono i protocolli WPATH (World Professional Association for Transgender Health).
I secondi, italiani, sono i protocolli ONIG (Osservatorio Nazionale sull'Identità di Genere).
La differenza fra le due tipologie di linee guida è sostanziale e non solo formale.
Di seguito, molto in sunto, le principali differenze che interessano maggiormente le persone transgender che devono scegliere un Centro cui rivolgersi:

Info sui protocolli diagnostici
Onig: http://www.onig.it
WPATH: http://wpath.org/Documents2/socv6.pdf (in inglese)

I protocolli applicati in Italia sono generalmente quelli elaborati dall’Osservatorio Nazionale sull’Identità di Genere (ONIG). Attualmente in Italia solo presso il DISEM di Genova vengono seguiti i protocolli internazionali della World Professional Association for Transgender Health (WPATH), ex Harry Benjamin Gender Identity Disorder Association (HBGIDA).
In cosa differiscono fondamentalmente i due protocolli? Nell’utilizzo obbligatorio o meno dell’intervento psicoterapeutico per l’autorizzazione all’inizio della terapia ormonale.

Se i protocolli Onig dicono (punto 3 "Iter di Adeguamento":

In considerazione di alcuni effetti irreversibili e delle implicazioni psicologiche legate all'assunzione di ormoni, l'inizio della terapia
ormonale prevede che il cliente abbia instaurato e portato avanti, secondo modalità concordate, una relazione psicoterapeutica di almeno sei mesi. La somministrazione ormonale deve essere subordinata alla valutazione degli specialisti, sentito il parere dello psicologo o psicoterapeuta che ha in carico il cliente.

Quelli WPATH dichiarano (capitolo 6: psicoterapia con adulti):

La psicoterapia non è un requisito assoluto per la terapia triadica. Non tutti i pazienti adulti richiedono la psicoterapia per acedere alla terapia ormonale, l'esperienza del test di vita reale, ormoni o chirurgia. Il sentire di avere bisogno di psicoterapia varia a seconda dei programmi individuali. Qualora la diagnosi di uno psichiatra raccomandi un percorso psicoterapeutico, lo stesso deve specificare lo scopo del trattamento richiesto e una stima della sua frequenza e durata. Non è richiesto un numero minimo di sedute di psicoterapia per accedere alla terapia ormonale, l'esperienza del test di vita reale o la chirurgia, per tre ragioni:
1) i pazienti variano enormemente nella capacità di ottenere uno stesso scopo in uno specifico tempo
2) richiedere un numero minimo di sedute tende a costruire un hurdle, che scoraggia la genuina opportunità per una crescita personale
3) lo psichiatra può da solo essere un importante supporto per il paziente durante tutte le fasi della transizione di genere. Caso per caso, lo psichiatra valuta l'eventualità della necessità di un numero minimo di sessioni o mesi di psicoterapia.

Lo psichiatra che conduce la valutazione iniziale può non essere anche psicoterapeuta.

La differenza sostanziale fra i due protocolli è che mentre quello italiano preclude in assoluto la possibilità di accedere alla terapia ormonale prima di un periodo minimo (quindi rinnovabile all'infinito) di sei mesi di psicoterapia, quello internazionale (mondiale) prevede che la psicoterapia non sia obbligatoria, eventualmente consigliata da uno psichiatra in casi specifici e particolari e senza un periodo minimo di durata della stessa.
I protocolli WPATH, più dei protocolli ONIG si attengono alle indicazioni del DSM IV e dell'ICD 10, nei quali, per la diagnosi (e quindi l'inizio della terapia) è essenziale escludere la comorbilità con altre gravi patologie psichiatriche (che comunque i protocolli WPATH non considerano una controindicazione assoluta, omnia valens) e la presenza di una "sintomatologia" indicata sia dal DSM sia dall'ICD.
AzioneTrans è in netta opposizione con i protocolli Onig proprio perché attribuiscono allo psicoterapeuta una sorta di "potere assoluto decisionale" e perché non si adatta alle differenti soggettività che si rivolgono alle strutture. Richiedere sei mesi per tutti è in molti casi una prassi diagnostica inutile che serve solo a "mantenere" privilegi di casta agli psicoterapeuti.
Per questa ragione, pur in una situazione di forte ostilità degli specialisti italiani, si batte perché vengano ovunque adottati i protocolli WPATH. Attualmente tali protocolli, sono stati concordati fra strutture e Associazione, soltanto al Centro DISEM di Genova.
La possibilità di andare avanti o meno anche in questa battaglia dipende anche dalle persone transgender a cui chiediamo il sostegno dell'adesione all'Associazione.

Nella speranza di avere fornito elementi sufficienti sia per informarsi, sia per esprimere le proprie opinioni, vi lasciamo all'elenco dei Centri, città per città, in ordine alfabetico.

AzioneTrans