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lunedì 30 giugno 2008

DOVE TRANSIZIONARE: ISTRUZIONI PER L'USO

Di seguito, separati per post, i Centri che in Italia si occupano di transizione di Genere, sia dal punto di vista diagnostico sia da quello di trattamento (ormonale, supporto, chirurgico).
Per ogni Centro abbiamo trascritto (in parte in collaborazione con il Gruppo Abele di Torino), dati relativi ai contatti ed ai servizi offerti. Se trovate degli errori od omissioni siete pregat* di segnalarlo nei commenti e provvederemo alle modifiche (dopo verifica).
Inoltre si potrà - finalmente, crediamo diranno in molt* - esprimere i propri giudizi e pareri (e persino voti (da 0 a 10) sui servizi offerti, il trattamento ricevuto.
Ultimo ma non ultimo, per ogni Centro è indicato (dove conosciuto) il tipo di protocollo di diagnosi e cura utilizzato. Fondamentalmente sono due protocolli.
I primi, internazionali, sono i protocolli WPATH (World Professional Association for Transgender Health).
I secondi, italiani, sono i protocolli ONIG (Osservatorio Nazionale sull'Identità di Genere).
La differenza fra le due tipologie di linee guida è sostanziale e non solo formale.
Di seguito, molto in sunto, le principali differenze che interessano maggiormente le persone transgender che devono scegliere un Centro cui rivolgersi:

Info sui protocolli diagnostici
Onig: http://www.onig.it
WPATH: http://wpath.org/Documents2/socv6.pdf (in inglese)

I protocolli applicati in Italia sono generalmente quelli elaborati dall’Osservatorio Nazionale sull’Identità di Genere (ONIG). Attualmente in Italia solo presso il DISEM di Genova vengono seguiti i protocolli internazionali della World Professional Association for Transgender Health (WPATH), ex Harry Benjamin Gender Identity Disorder Association (HBGIDA).
In cosa differiscono fondamentalmente i due protocolli? Nell’utilizzo obbligatorio o meno dell’intervento psicoterapeutico per l’autorizzazione all’inizio della terapia ormonale.

Se i protocolli Onig dicono (punto 3 "Iter di Adeguamento":

In considerazione di alcuni effetti irreversibili e delle implicazioni psicologiche legate all'assunzione di ormoni, l'inizio della terapia
ormonale prevede che il cliente abbia instaurato e portato avanti, secondo modalità concordate, una relazione psicoterapeutica di almeno sei mesi. La somministrazione ormonale deve essere subordinata alla valutazione degli specialisti, sentito il parere dello psicologo o psicoterapeuta che ha in carico il cliente.

Quelli WPATH dichiarano (capitolo 6: psicoterapia con adulti):

La psicoterapia non è un requisito assoluto per la terapia triadica. Non tutti i pazienti adulti richiedono la psicoterapia per acedere alla terapia ormonale, l'esperienza del test di vita reale, ormoni o chirurgia. Il sentire di avere bisogno di psicoterapia varia a seconda dei programmi individuali. Qualora la diagnosi di uno psichiatra raccomandi un percorso psicoterapeutico, lo stesso deve specificare lo scopo del trattamento richiesto e una stima della sua frequenza e durata. Non è richiesto un numero minimo di sedute di psicoterapia per accedere alla terapia ormonale, l'esperienza del test di vita reale o la chirurgia, per tre ragioni:
1) i pazienti variano enormemente nella capacità di ottenere uno stesso scopo in uno specifico tempo
2) richiedere un numero minimo di sedute tende a costruire un hurdle, che scoraggia la genuina opportunità per una crescita personale
3) lo psichiatra può da solo essere un importante supporto per il paziente durante tutte le fasi della transizione di genere. Caso per caso, lo psichiatra valuta l'eventualità della necessità di un numero minimo di sessioni o mesi di psicoterapia.

Lo psichiatra che conduce la valutazione iniziale può non essere anche psicoterapeuta.

La differenza sostanziale fra i due protocolli è che mentre quello italiano preclude in assoluto la possibilità di accedere alla terapia ormonale prima di un periodo minimo (quindi rinnovabile all'infinito) di sei mesi di psicoterapia, quello internazionale (mondiale) prevede che la psicoterapia non sia obbligatoria, eventualmente consigliata da uno psichiatra in casi specifici e particolari e senza un periodo minimo di durata della stessa.
I protocolli WPATH, più dei protocolli ONIG si attengono alle indicazioni del DSM IV e dell'ICD 10, nei quali, per la diagnosi (e quindi l'inizio della terapia) è essenziale escludere la comorbilità con altre gravi patologie psichiatriche (che comunque i protocolli WPATH non considerano una controindicazione assoluta, omnia valens) e la presenza di una "sintomatologia" indicata sia dal DSM sia dall'ICD.
AzioneTrans è in netta opposizione con i protocolli Onig proprio perché attribuiscono allo psicoterapeuta una sorta di "potere assoluto decisionale" e perché non si adatta alle differenti soggettività che si rivolgono alle strutture. Richiedere sei mesi per tutti è in molti casi una prassi diagnostica inutile che serve solo a "mantenere" privilegi di casta agli psicoterapeuti.
Per questa ragione, pur in una situazione di forte ostilità degli specialisti italiani, si batte perché vengano ovunque adottati i protocolli WPATH. Attualmente tali protocolli, sono stati concordati fra strutture e Associazione, soltanto al Centro DISEM di Genova.
La possibilità di andare avanti o meno anche in questa battaglia dipende anche dalle persone transgender a cui chiediamo il sostegno dell'adesione all'Associazione.

Nella speranza di avere fornito elementi sufficienti sia per informarsi, sia per esprimere le proprie opinioni, vi lasciamo all'elenco dei Centri, città per città, in ordine alfabetico.

AzioneTrans

DOVE TRANSIZIONARE: BARI

BARI
Centro Universitario di “Clinica Psicosomatica e dei comportamenti sessuali” e Day Hospital per i disturbi dell’identità di genere.
Università degli Studi – Azienda ospedaliera “Consorziale policlinico”

Riferimento: prof. Orlando Todarello
piazza G. Cesare, 11 - 70124 Bari

Orari: ore 11.00-12.30 dal lunedì al venerdì
tel. 080 5478543 / 080 5594021 / 080 5593047
e-mail: ortod@psichiat.uniba.it

Percorso diagnostico: si
Percorso endocrinologico: si (dott. Francesco Brescia)
Percorsi chirurgici:
MtF: vaginoplastica
FtM: clitoridoplastica, falloplastica

Protocollo diagnostico: ONIG

NOTA BENE:
UTILIZZATE I COMMENTI PER SEGNALARE ERRORI OD OMISSIONI E PER ESPRIMERE LA VOSTRA OPINIONE ED IL VOSTRO VOTO (DA ZERO A DIECI) SUL CENTRO O SUI CENTRI CUI VI SIETE RIVOLT* E DA CUI AVETE AVUTO SERVIZI. LA RESPONSABILITA' DEI GIUDIZI ESPRESSI E' DELLA PERSONA CHE POSTA IL COMMENTO. GRADITI COMMENTI FIRMATI. I COMMENTI ANONIMI NON VERRANNO PRESI IN CONSIDERAZIONI PER SUCCESSIVE EVENTUALI STATISTICHE RELATIVE ALL'ECCELLENZA DEI CENTRI CHE SI OCCUPANO DI TRANSIZIONE DI GENERE

DOVE TRANSIZIONARE: BOLOGNA

BOLOGNA
Consultorio MIT (Movimento Identità Transessuale)
Riferimento: Mariella Di Folco; Porpora Marcasciano
via Polese, 15 - 40122 Bologna

Orari: dal lunedì al giovedì: dalle 10.00 alle 18.00, il venerdì dalle 10.00 alle 14.00
tel. 051 271666 (la segreteria telefonica è attiva 24 ore)

Percorso diagnostico: si
Percorso endocrinologico: si
Percorso chirurgico: no

Protocollo diagnostico: ONIG

Policlinico S. Orsola- Malpighi
Riferimento: prof. Paolo Morselli
via Albertoni, 15 - 40122 Bologna

tel. 051 6361259 (Ufficio relazioni pubbliche)

Percorso diagnostico: no
Percorso endocrinologico: no
Percorsi chirugici:
MtF: vaginoplastica, mastoplastica additiva
FtM: mastectomia, isterectomia

Protocollo diagnostico: ONIG

NOTA BENE:
UTILIZZATE I COMMENTI PER SEGNALARE ERRORI OD OMISSIONI E PER ESPRIMERE LA VOSTRA OPINIONE ED IL VOSTRO VOTO (DA ZERO A DIECI) SUL CENTRO O SUI CENTRI CUI VI SIETE RIVOLT* E DA CUI AVETE AVUTO SERVIZI. LA RESPONSABILITA' DEI GIUDIZI ESPRESSI E' DELLA PERSONA CHE POSTA IL COMMENTO. GRADITI COMMENTI FIRMATI. I COMMENTI ANONIMI NON VERRANNO PRESI IN CONSIDERAZIONI PER SUCCESSIVE EVENTUALI STATISTICHE RELATIVE ALL'ECCELLENZA DEI CENTRI CHE SI OCCUPANO DI TRANSIZIONE DI GENERE